E’ un vero e proprio countdown. Quanti giorni, ore e minuti ci separano dall’inizio del 60° Edinburgh International Film Festival. Basta dare un occhiata al sito ufficiale della manifestazione www.edfilmfest.org.uk: 29 giorni, 7 ore e una manciata di minuti. Ed è Eiff. Evento nell’evento che si svolge in una città in grado di offrire nell’arco di soli venti giorni sei festival contemporanei, alcuni dei quali ormai divenuti delle vere e proprie mete irrinunciabili dei viaggiatori europei, come il Fringe Festival, festival dedicato al teatro, e il book festival, il festival del libro. Così da inviati per varie stagioni di Kayenna.it (www.kayenna.net) introducevamo Edinburgo 2006. In questo blog una raccolta di articoli, impressioni, suggestioni suscitate da una città che abbiamo vissuto in ogni suo più scottish aspetto.

venerdì 2 novembre 2012

FRINGE 2006: CAMBIO DI ROTTA

Paul Gudgin, che ha retto per ben otto anni il timone di uno dei più straordinari festival del teatro nel mondo, il Fringe Festival di Edinburgo, lascia. I risultati della sua conduzione sono eccezionali ed il Fringe gli rende merito con un comunicato stampa di cinque pagine. Gudgin approda al Fringe nel 1999, dopo aver diretto il festival di Bury St Edmunds ed il Queen’s Hall di Edinburgo. La gestione Gudgin potrebbe essere raccontata attraverso il sistema di biglietteria inventato ed il numero di biglietti venduti. Nel 2000 il Fringe diventa la prima organizzazione artistica ad adottare un sistema di vendita di biglietti in grado di determinare in tempo reale una classifica di gradimento.


Nel 2001 il Fringe lancia il 2x1 e la vendita dei biglietti cresce del 226% nel week-end di apertura del festival. Nel 2003 il Fringe raggiunge la cifra di un milione di biglietti venduti. Nel 2006 il Fringe vende 1.5 milioni di biglietti, quasi il doppio del numero di biglietti venduti dieci anni prima. Ma fermarsi qui sarebbe riduttivo. In realtà il Fringe festival di Paul Gudgin è il luogo dove si incontra il teatro: solo nel 2006 sono stati rappresentati, nel volgere di tre settimane, ben 1867 spettacoli, con il coinvolgimento di 261 spazi teatrali (venues), per un totale di 28.014 rappresentazioni. Paul Gudgin ha cercato di interpretare al meglio il principio su cui si fonda il Fringe di Edinburgo, ovvero quello di consentire a chiunque di prendere parte al festival. Così nel corso di questi anni Edinburgo ha visto approdare nelle sue venues artisti di ogni nazionalità, pezzi teatrali di ogni genere, spesso di grande attualità, artisti da strada, attori emergenti, studenti. Nessuno è mai stato escluso. E a determinare il successo di una o dell’altra rappresentazione è sempre stato chiamato il pubblico. Così come fu il pubblico a decretare la nascita di questo festival nel lontano 1947, allorquando otto gruppi teatrali, che non erano stati ammessi nell’allora unica rassegna teatrale di Edinburgo, l' Edinburgh International Festival, decisero di portare comunque in scena i loro lavori in spazi non ufficiali. Il giornalista Robert Kemp dell’Evening News per descrivere ciò che stava accadendo al margine del festival ufficiale coniò il termine Fringe.
Paul Gudgin ha così commentato la sua decisione: E’ stato un grande privilegio gestire il più grande festival delle arti nel corso di questi otto anni e sono soddisfatto dei traguardi che abbiamo raggiunto e di aver contribuito all’enorme crescita della manifestazione. Ma è tempo per me di cambiare. Sebbene io lasci il Fringe in un momento di grande forza, molte sono le sfide che ancora attendono il mio successore.

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